La leggenda narra che l'undici novembre in un giorno freddo e piovoso, San Martino offri' parte del suo mantello ad un povero mendicante. Poco dopo, il sole apparve forse come ricompensa per la sua generosita' e carita'. Per questo, si parla ora di estate di San Martino riferendosi a quel periodo dell'anno in cui, dopo le prime gelate, il clima e' piu' mite e fa bel tempo.
Il culto di San Martino di Tours e' sempre stato molto sentito a Venezia grazie alla presenza della tibia del santo nella chiesa di San Martino.
La filastrocca in dialetto e' la seguente:
S.Martin xe 'ndà in sofita
a trovar ea nona Rita
nona Rita no ghe gera
S.Martin col cuo par tera
E col nostro sachetin
cari signoS.Martin
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