Sunday 9 March 2014

A World of Wonder at Carnival Time




Welcome to Venice, it is Carnival time!
Be ready to enter into a world of wonder... The city is a magic place in any season but even more in this period of party when everything is possible and tradition and frivolity coexist. Getting lost among the calli, you will wonder among scenarios of dreams and fantastic creatures. Since its beginnings (the end of the XI century), the Carnival has always been synonym with freedom and fantasy. In the past centuries the celebration used to last for many months - it was a period of fun for the population during which, thanks to the mask and the costume, anyone could hide his identity, his gender and his social class and could criticise the nobility and the government without any consequences. Therefore it represented also a clever way for the Serenissima to prevent social tensions from arising.
Gone dark for two centuries, after it was outlawed in 1797, the Venetian Carnevale has come back to life in 1979 and it is now well known all over the world. The procession of the Marie opens officially the Carnevale - the twelve most beautiful girls in town are lifted on the shoulders of the gondoliers and are taken all the way from San Pietro di Castello to San Marco. On Sunday, the Flight of the Angel (the descent of a beautiful girl from the campanile to the stage in San Marco square) is always one of the main events of the Carnival. This year the Carnevale has been enriched with many events in different Sestieri of Venice and on the islands. In the Sestiere di Cannaregio, for example, there were music and food stalls offering galani e frittelle - typical Venetian patisseries for the Carnevale -  and a spectacular Regata of typical Venetian boats with rowers in masks and costumes has taken place in the Canal, allowing whoever missed the Regata Storica to enjoy some of the atmosphere and of that great eternal union between the city and its sea.

Benvenuto a Venezia, è tempo di Carnevale!
Preparati ad entrare in un mondo di meraviglie... La città è un luogo magico in ogni stagione ma lo diviene ancor di più in questo periodo di festa quando tutto è possibile e tradizione e frivolezza coesistono. Perdendoti tra le calli vagherai tra scenari onirici e creature fantastiche. Da sempre sinonimo di libertà e fantasia, alle origini (che risalgono al XII secolo) il Carnevale durava molti mesi ed era per la popolazione un periodo di divertimento durante il quale tutti, grazie ai costumi e alle maschere, potevano celare la loro identità. La maschera cancellava temporaneamente generi e classi sociali e l'anonimato consentiva di criticare la nobiltà e il governo senza alcuna conseguenza, costituendo così un mezzo astuto per la Serenissima di evitare tensioni sociali.
Caduto in disuso per due secoli, dopo che fu abolito nel 1797, e riscoperto nel 1979, il Carnevale veneziano è oggi celebre e rinomato ovunque. Anche quest'anno, la polizia urbana come gli scorsi anni ha dovuto dirigere il traffico pedonale soprattutto per evitare la congestione dei ponti e gli ingorghi alla viabilità. Il Corteo storico della Marie ha come sempre inaugurato l'apertura del Carnevale: le dodici ragazze più belle della città sono state trasportate a spalla dai gondolieri da San Pietro di Castello fino a San Marco. Domenica, il volo dell'Angelo in Piazza San Marco, con una ragazza in discesa dal campanile fino al palco in piazza è stato uno degli eventi clou del Carnevale. Quest'anno il Carnevale si è arricchito di eventi nei vari sestieri e sulle isole. Alle Guglie, sul Canale di Cannaregio, ha preso luogo un spettacolare corteo di barche tipiche veneziane con regatanti in maschera e sulla fondamenta musica e punti di ristoro con frittelle e galani, dolci tipici veneziani per il Carnevale.

Coriandoli, stelle filanti, galani, frittelle e maschere affascinanti. Le origini del Carnevale risalgono alla fine dell'XI secolo (la prima menzione risale a un documento del 1092 del Doge Vitale Falier). Nei secoli passati, la celebrazione durava molti mesi e l'uso della maschera era consentito anche in molte altre occasioni durante l'anno. A tutti, tranne a persone armate e a prostitute, era permesso l'uso della maschera. Quest'ultima permetteva di celare il genere, la classe sociale e l'identità. Tutti erano uguali e le persone per la strada si rivolgevano l'un l'altra dicendo "Buongiorno Siora Maschera". L'anonimato permetteva di agire in libertà, criticando la nobiltà e il governo e l'astuta Serenissima poteva così prevenire il sorgere di tensioni sociali. La maschera divenne così importante che sin dal 1436 i 'mascareri', gli artigiani specializzati per la produzione di costumi e maschere, avevano un proprio statuto.
Con l'invasione francese di Napoleone (1797) e con quella successiva austriaca la tradizione venne interrotta per quasi due secoli per paura di ribellioni da parte della popolazione (sopravvisse solo a Burano e a Murano) e la celebrazione fu riscoperta solo nel 1979. Nei primi anni degli anni Ottanta a Venezia vi erano numerose maschere create 'in casa' con molta fantasia, tanti bambini, ragazzi coperti da carta igienica mascherati da mummie...la fantasia e la 'creatività casalinga' sembravano prevalere. Oggi, invece, prevalgono le preziose maschere veneziane del Settecento e le maschere perfette create da veri e propri artisti, protagoniste del palcoscenico veneziano in una Piazza San Marco affollata da fotografi e visitatori curiosi e meravigliati dalla loro bellezza in un paesaggio da sogno... Venezia è sempre un palcoscenico onirico, ma ancor di più durante il Carnevale e ancor di più durante quello di quest'anno dedicato al tema del meraviglioso e della natura fantastica. Le preziose maschere ricordano quelle del Longhi e le creature fantastiche immerse in un'atmosfera onirica ricordano uno dei dipinti del De Luigi dove il Casanova intrattiene la Regina della Notte. Il Carnevale dev'essere stato, per l'appunto, il periodo preferito del libertino per eccellenza e l'atmosfera di libertà totale dev'essere stata perfetta per il suo comportamento licenzioso. Infatti, a Carnevale ogni scherzo vale. Il pittore De Luigi ha davvero colto pienamente lo spirito e il significato del Carnevale tanto che quest'anno ha messo in scena la sua morte e resurrezione. Necrologi erano stati appesi per la città qualche giorno prima e la sua 'salma' è stata trasportata in Piazza San Marco accompagnata da un corteo di finte suore con simboli fallici, un prete sconsacrato e la Morte con la falce. Il Carnevale è sinonimo di andare contro le regole e le convenzioni, di libertà e fantasia, di scherzo e divertimento.