Wednesday 17 April 2013

IL CANAL GRANDE - Introduzione

Eccomi qui, a cercare di descrivervi la strada che preferisco ......l'unica strada al mondo che non si può percorrere a piedi. Per goderla pienamente, bisogna cercare di appostarsi davanti all'attracco del vaporetto della linea 1 del Lido prima di tutti gli altri passeggeri e sperare che non ci siano molti turisti poiché sono gli unici che cercano di impadronirsi di uno dei sedili di prua. È solo un sedile di plastica della linea di navigazione pubblica, l' ACTV, ma per me pregiato, perché
permette a chi si siede, un'esperienza unica, che non ha prezzo. Con la mia descrizione, spero di far cosa gradita anche a "mia sorella adottiva", che ha la fortuna di percorrerlo ogni giorno.

Come avrete capito, vi parlerò del Canal Grande. È l'arteria principale di Venezia. Lungo quasi 4 km, largo dai 30 ai 70 metri e profondo in media 5 metri, tocca cinque dei sei sestieri di Venezia. Sul Canal Grande, seguendo la sua forma di serpente o di S rovesciata, si affacciano più di 170 palazzi. Un tempo era il punto dove confluiva il commercio della Serenissima, e fino al XIX secolo era attraversato solo dal ponte di Rialto (1592), successivamente dal ponte dell'Accademia (1854, ricostruito nel 1934 per sostituire il preesistente ponte metallico) e quello degli Scalzi (dell'Ottocento, ricostruito nel 1934) e, recentemente da quello della Costituzione progettato dall'architetto Santiago Calatrava (2008). Percorre Venezia dalla stazione di Santa Lucia fino al bacino di San Marco e offre alcuni dei più bei palazzi al mondo, le cui facciate sul Canal Grande, i nobili veneziani usavano per fare sfoggio della loro ricchezza.



Le due COLONNE DI MARCO E TODARO aprono la scenografia del salotto più bello del mondo. Da qui di possono ammirare la PIAZZETTA DI SAN MARCO e parte della Basilica di San Marco. Sulla colonna di sinistra vi è la figura di San Teodoro, il santo greco primo patrono di Venezia. Nella mano sinistra la spada e in quella destra lo scudo. Il fatto è significativo in quanto rappresenta Venezia più preoccupata a difendersi piuttosto che ad attaccare. Sulla colonna di destra vi è il leone alato, simbolo dell'evangelista Marco, patrono attuale della città. Il leone alato, simbolo della città, viene di solito raffigurato con il libro del Vangelo aperto, con l' iscrizione PAX TIBI EVANGELISTA MEUS, parole che avrebbe detto un angelo a San Marco per fargli capire che a Venezia avrebbe trovato la pace del riposo eterno. Il Santo infatti è sepolto nella basilica. Tra la due colonne avvenivano un tempo il gioco d'azzardo le esecuzioni dei criminali.
LA LIBRERIA MARCIANA è opera del Sansovino. Il soffitto della sala di lettura crollò nel 1545, dopo pochi anni dalla sua costruzione. Sansovino fu mandato in prigione e dovette pagare il danno e fu Vincenzo Scamozzi a finire la costruzione. Il primo nucleo della libreria fu costituito da una donazione di Giovanni Bessarione (1468) che fu arricchita nel corso dei secoli.
Anche LA ZECCA è opera del Sansovino (1545). Nel cortile interno di questo palazzo, interamente costruito in pietra per prevenire incendi viste le alte temperature, si coniavano le monete che venivano coniate originariamente a Rialto. Qui vennero coniate la " Lira Tron" e il Ducato poi chiamato "Zecchino".
A SINISTRA, LA PUNTA DELLA DOGANA costruita nel 1677 da Giuseppe Benoni, sopra di essa una palla d'oro con la figura della Fortuna in cima, sorretta da due Atlanti. Fin dal 1414 qui venivano pagati i dazi sulle merci che venivano portate a Venezia.

Adesso siete all'entrata della strada più bella del mondo, state seduti e godetevi questa "visione"...

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